L’antitesi: il silenzio

Gennaio 23, 2018 Off Di Trucchetta

Grazie ad Alberta e Donatella per averci permesso di pubblicare questa fotografia con i nostri piccoli amici.

Abbiamo sempre parlato di tutta quella gioia, frenesia e divertimento che fa parte di tutte le feste di compleanno che abbiamo vissuto con voi, ma non vi abbiamo mai spiegato i retroscena, i preparativi e poi i disallestimenti che ne conseguono. Beh, questi ultimi non posso dire che siano la parte che più amo, ma hanno un suo sapore, tutto particolare. Ammetto che quel momento in cui si genera il silenzio quasi totale, dopo più di tre ore di emozioni e di tanta sana confusione, mi lascia sempre un po’ stranita, ma mi piace. Mi piace ascoltare quel silenzio, carico di vita, di stanchezza, di gioia, di voglia di buttarsi sul divano e pensare alla bella giornata trascorsa, mentre il festeggiato o la festeggiata con la sua stanchezza energetica (chiamiamole le ultime cartucce prima del collasso) non smette di parlare, di giocare con gli ultimi palloncini rimasti, di provare a riordinare la sala o semplicemente si siede, guardando attonito noi e la famiglia capendo che sì, quel giorno tanto atteso sta per finire, purtroppo. Mi piace quel silenzio, nel quale ogni tanto vola qualche battuta, generata da quella confidenza creata velocemente, perché in fondo per capire di essere stati bene assieme non ci vuole molto e tante barriere possono cascare. Mi piace quel silenzio, ove posso intravedere il sorriso dei genitori che, felici di aver reso felice i propri bimbi, si lasciano andare e commentano la festa in ogni suo dettaglio. Mi piace che quel silenzio venga riempito dalla voglia di continuare a giocare e divertirsi dei bambini, che ci considerano loro amici e che vogliono stare assieme ancora, senza se e senza ma, come viene rappresentato in questa splendida fotografia, un ricordo speciale anche per noi, che rimarrà indelebile nella memoria, perché come voi, anche noi ci emozioniamo molto,  molto spesso. Mi piace quel silenzio perché lo trovo perfetto, è la perfetta antitesi di quello che è stato quel pomeriggio insieme, e la sintesi non ha bisogno di essere descritta.